Arthur Newberry Choyce

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Arthur Newberry Choyce (18931937) è stato un militare e poeta britannico. [1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Arthur Newberry Choyce figlio di Benjamin Choyce, un falegname, e di sua moglie Mary Ann Newberry, nacque nel 1893 a Hugglescote, nel Leicestershire, Regno Unito vicino a Coalville a pochi chilometri da Loughborough.[2]

Il tenente e il poeta nella Prima Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Arthur Newberry Choyce e sua madre Mary Ann Newberry.

Allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale, Arthur si arruolò nel Reggimento Leicestershire (conosciuto come "The Tigers", le tigri) come secondo tenente del nono Battaglione. Da subito cominciò a scrivere e comporre poesie che raccontavano la dura vita in trincea, ricordavano le tanto amate campagne inglesi o il grande legame con la sorella Jeanne e i suoi genitori. Viste le sue doti eccezionali, il reggimento elesse Choyce come proprio poeta di guerra ufficiale. Venne mandato al Fronte Occidentale, dove visse in prima persona gli orrori della guerra durante l'offensiva de La Somme nel 1916. Il 15 giugno 1917 fu ferito gravemente e dovette ripararsi per venti ore in un cratere formato da un bombardamento prima di ricevere i soccorsi. Non appena guarì fu mandato in un tour negli Stati Uniti perché recitasse alcune delle sue poesie e incoraggiasse gli animi dei soldati americani ad intervenire nel conflitto. Dopo la Guerra, Arthur continuò a scrivere e pubblicare il suo lavoro. Divenne il preside della Scuola Primaria di Snibston[3] a Coalville, nello stesso Leicestershire in cui era cresciuto. Morì nel 1937 all'età di soli 43 anni a Ashby-de-la-Zouche. Apparentemente le gravi ferite ricevute in battaglia contribuirono alla sua morte prematura.[2]

La poetica di Choyce[modifica | modifica wikitesto]

Le poesie di Choyce, così come quelle di Giuseppe Ungaretti, riflettono la logorante esperienza nelle trincee ed offrono al poeta l'unica via d'uscita dall'orrore della guerra. È per questo che nella poetica di Choyce temi ricorrenti sono, in pieno stile romantico, il ricordo sognante di casa e della sua natura eloquente e l'affidamento a Dio.

Sunrise[4] Spuntar del sole
(To my sister Mary)

Night has been long

With a thousand, thousand fears.

At times upon my lips a half-breathed song

That wakend tears.

Thinking of you

I dreamed

All through the dragging hours.

And then it seemed

I helped you gather flowers

While yet the sun

Had scarce begun

His rainbows in the dew.

And now the shadows steal -

Somewhere the dawn has stirred.

I know - I feel

Across the English sea,

Somewhere, somewhere the morning hours have

heard

Your whispered prayer for me.

(A mia sorella Mary)

La notte è stata lunga

Tra migliaia, migliaia di paure.

A volte sulle mie labbra una canzone appena fiatata

Che ha ridestato lacrime.

Pensando a te

Ho sognato

Lungo tutte le ore strascicate.

E poi m'è parso

D'averti aiutato a coglier fiori

Mentre ancora il sole

A malapena incominciava

I suoi arcobaleni nella rugiada.

Ed ora ruba le ombre -

Da qualche parte l'alba s'è risvegliata.

Lo so - Io sento

Attraverso il mare inglese,

Da qualche parte, da qualche parte le ore del mattino hanno

udito

La tua sussurrata preghiera per me.


Rocky Mountains[5] Rocky Mountains
From my small island home across the sea

Kind Fates have carried me.

And God has given

Permission that I come

Unto a western place

Where almost He allowed

His earth to touch His Heaven.

My heart is cowed

And I am stricken dumb.

For in a mist of mighty majesty

I seem to see

The Master Mountain-Maker, face to face.

And now I wonder why

This punyness called "I"

Dare stand beneath His sky.

Dalla mia piccola isola natale attraverso il mare

Benevoli Fati mi hanno portato.

E Dio ha dato

Il permesso ch'io venissi

In un posto a ovest

Dove quasi ha concesso

Alla Sua terra di toccare il Suo Cielo.

Il mio cuore è sgomento

Ed io sono scosso e ammutolito.

Poiché in una foschia di possente maestà

Mi pare di vedere

L'esperto Creatore delle montagne, faccia a faccia.

E ora mi chiedo perché

Questa insignificanza chiamata "Io"

Osi stare al di sotto del Suo cielo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Le opere[6] del poeta sono:

  • Crimson Stains: Poems of War and Love, 1917
  • Memory: Poems of War and Love, 1918 (versione digitalizzata disponibile [4])
  • Songs while wandering, 1919 (versione digitalizzata disponibile [5])
  • These slender larches: a book of poems, 1924
  • Lips at the brim: a novel, 1920
  • Glinting dandelions: selected poems, 1921
  • Stolen Shards, 1925
  • Not until Gilboa: a book of poems, 1931

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jane Goddard, Life story of war hero and ‘exceptional’ poet and teacher told in new book, su leicestermercury, 24 gennaio 2019. URL consultato il 6 aprile 2020.
  2. ^ a b Lucy, Forgotten Poets of the First World War: Arthur Newberry Choyce (1893 - 1937) – British poet, su Forgotten Poets of the First World War, 30 agosto 2017. URL consultato il 6 aprile 2020.
  3. ^ (EN) BBC - World War One At Home, Snibston Primary School, Leicestershire: Headmaster Turned War Poet, su BBC. URL consultato il 6 aprile 2020.
  4. ^ a b Arthur Newberry Choyce, Memory poems of war and love, New York, John Lane company; [etc., etc.], 1918. URL consultato il 6 aprile 2020.
  5. ^ a b Arthur Newberry Choyce, Songs while wandering, New York, John Lane Company; London, John Lane, 1919. URL consultato il 6 aprile 2020.
  6. ^ Arthur Newberry Choyce - WorldCat, su worldcat.org.

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